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La Gestione Separata è un tipo di prodotto finanziario che offre un’opzione di investimento a lungo termine per coloro che desiderano ottenere un reddito aggiuntivo o creare un fondo pensione individuale.

La Gestione Separata è offerta dalle compagnie di assicurazione e funziona in modo simile ad un fondo comune di investimento, in cui i soldi degli investitori sono utilizzati per acquistare titoli azionari, obbligazionari, fondi immobiliari o altri strumenti finanziari.

Tuttavia, a differenza dei fondi comuni di investimento, i soldi degli investitori in una Gestione Separata sono mantenuti in un conto separato e gestiti in modo indipendente dal patrimonio dell’assicuratore. Ciò significa che gli investitori hanno maggiore controllo sulla gestione dei propri investimenti, con la possibilità di scegliere i titoli in cui investire.

Gestione separata

Inoltre, la Gestione Separata offre anche una garanzia del capitale investito, a differenza dei fondi comuni di investimento, dove non esiste una garanzia sul capitale. Questo rende la Gestione Separata una soluzione ideale per coloro che cercano un investimento sicuro e stabile nel tempo.

Un’altra caratteristica della Gestione Separata è che offre un’opzione di pensionamento privato, dove gli investitori possono pianificare il proprio futuro pensionistico e creare un fondo pensione personale. In questo caso, gli investimenti sono gestiti in modo conservativo per garantire una maggiore stabilità e sicurezza a lungo termine.

Gestione Separata e INPS

La Gestione Separata è un’opzione di previdenza offerta dall’INPS che garantisce l’assicurazione di invalidità, vecchiaia e superstiti per i lavoratori autonomi che non svolgono attività rientranti nelle gestioni speciali INPS o in una Cassa previdenziale di categoria per le libere professioni.

Le categorie di lavoratori che devono assicurarsi presso la Gestione Separata dell’INPS includono i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, compresi quelli svolti nella modalità del lavoro a progetto ed in modo occasionale, i titolari di rapporto di lavoro occasionale di tipo accessorio, gli associati in partecipazione che apportano lavoro, i medici con contratto di formazione specialistica, i lavoratori autonomi occasionali con un reddito annuo superiore ad € 5.000, gli incaricati della vendita a domicilio con un reddito annuo superiore ad € 5.000, i spedizionieri doganali, i beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, i percettori di assegni di ricerca, i liberi professionisti privi di Cassa di previdenza e i liberi professionisti con tutela previdenziale per i redditi non assoggettati alla Cassa di appartenenza.

Scopo e origine della Gestione Separata

Lo scopo della Gestione separata è di garantire una tutela previdenziale e assistenziale per i collaboratori e per tutti gli altri lavoratori autonomi non appartenenti a categorie specifiche, che non sarebbero coperti da alcun ente previdenziale. La Gestione separata rappresenta quindi la forma di assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti prevista a favore di tali prestatori.

L’origine della Gestione separata risale al 1995, con l’emanazione della legge n. 335. Questa legge ha previsto la creazione di un fondo necessario per la tutela previdenziale e assistenziale dei collaboratori e degli altri lavoratori autonomi non appartenenti a categorie specifiche. La Gestione separata è stata istituita all’interno dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ed è diventata operativa dal 1 gennaio 1996. L’esigenza di una tutela previdenziale per i lavoratori autonomi è stata avvertita successivamente rispetto a quanto accaduto per i lavoratori subordinati, e la creazione della Gestione separata ha rappresentato una risposta a questa esigenza.

Distinzione tra Gestione Separata obbligatoria e volontaria

La Gestione Separata dell’INPS è obbligatoria per alcuni soggetti, come ad esempio i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori autonomi non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e per tutti i lavoratori autonomi iscritti alla gestione artigiani e commercianti con reddito inferiore a un determinato limite.

D’altra parte, la Gestione Separata dell’INPS è anche aperta alla partecipazione volontaria per coloro che esercitano attività occasionali o saltuarie e per coloro che, pur essendo iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, intendono integrare la propria copertura previdenziale.

In entrambi i casi, sia per la gestione obbligatoria che per quella volontaria, i soggetti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS hanno diritto alla tutela previdenziale e assistenziale prevista per la categoria. Tuttavia, i soggetti iscritti alla gestione obbligatoria possono godere anche di alcune agevolazioni fiscali e contributive, mentre per i soggetti iscritti alla gestione volontaria tali agevolazioni non sono previste.

Contribuzione e ripartizione della Gestione Separata

La contribuzione della gestione separata è ripartita in modo tale che 1/3 è a carico del collaboratore e 2/3 sono a carico del committente. La base imponibile comprende tutte le somme e i valori ricevuti dai collaboratori, anche sotto forma di erogazioni liberali. L’aliquota applicata sul corrispettivo dipende dal tipo di lavoratore e dalla presenza o meno di altre forme pensionistiche obbligatorie. Nel 2016, l’aliquota era del 27,72% per i liberi professionisti non assicurati, del 31,72% per i collaboratori non assicurati e del 24% per i liberi professionisti e i collaboratori con altre forme di tutela pensionistica obbligatoria.